Dieci anni fa morivano Sole e Baleno

DARIO FO SCIACALLO DI CORTE

Dieci anni fa si consumava un’inchiesta giudiziaria che portava allo
sgombero di alcune case occupate a Torino e all’arresto di nostri tre
compagni. Erano accusati di far parte di una
associazione sovversiva e
banda armata che negli anni ’90 avrebbe realizzato diversi sabotaggi in
Val di Susa, in particolare contro trivelle e cantieri dell’Alta
Velocità. Da subito iniziava l’opera di sciacalaggio mediatico operata
dai vari menestrelli di corte nei confronti di anarchici, squatter e
case occupate. Ben ci ricordiamo le parole dello sciacallo Dario Fo e
consorte, subito pronti a cavalcare l’onda della contestazione
istituzionalizzata. Irritati da chi contestavano loro, i manichini del
potere, i due buffoni di corte non persero tempo a definire sulle
colonne opulente di diversi giornali i nostri compagni come “sbandati e
ignoranti” e “beceri anarcoidi”. Quella volta la contestazione non
rientrava nei luridi giochetti di potere, di cui Dario Fo e consorte
sono gli sguazzanti manichini. Le loro farse teatrali ci hanno fatto
sempre schifo, perché portano sul piano istituzionalizzato la
contestazione e quindi l’associano alla burla. Ci fanno schifo loro
come tutti gli altri menestrelli, ma ci fanno ancor più schifo per la
merda che hanno sparato su noi e sui nostri compagni dalle loro
poltrone comode e dal loro sparlare di tutto stipendiato.Due dei tre compagni arrestati, Edoardo Massari, detto Baleno,e Maria
Soledad Rosas, detta Sole, vennero ritrovati impiccati rispettivamente
il 28 marzo 1998 nella sua cella del carcere delle Vallette, a Torino,
Baleno e l’11 luglio dello stesso anno nella casa in cui era agli
arresti domiciliari Sole.

L’odio che portiamo nel cuore è per Sole e Baleno e per tutti gli
altri che sono morti o che marciscono nelle galere. E’ l’odio contro
questo sistema e contro tutti i menestrelli ed i guardiani che lo
mantengono.

ANARCHICI

scarica e diffondi il volantino

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concerto nazi ANNULLATO a Pescara


Il concerto previsto per il 1 giugno al locale "Rock House" di Pescara è stato annullato dopo le pressioni telefoniche e via mail da parte di spontanei individui sensibili alla piaga dilagante di questi stronzi con la testa rasata. Grazie a tutti quelli che hanno speso 5 minuti ad inoltrare e inviare le mail di protesta e ha chiamare il locale.

FASCI MERDE, come sempre

 

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Pescara città alla moda? Non poteva mancare quindi il ritorno della moda dei naziskin.

Dopo i comizi di Roberto Fiore (leader di Forza Nuova) in viale Bovio, la loro Marcia su Pescara e l’aggressione al Festival del Documentario d’Abruzzo contro la proiezione del documentario Nazi-rock lo scorso 18 maggio, stavolta si esagera davvero. I naziskin di tutta Italia si danno appuntamento per un "violento weekend" nella nostra città dove avrà luogo una serie di concerti, nel locale Rock House di Pescara, di numerosi gruppi Nazi-rock di tutta Italia piu uno di Pescara, "i Killer Sorpresa". Nei volantini è previsto per il giorno successivo un "aperitivo violento" e la pratica del loro sport nazi-onale che gli stessi chiamano "Cinghia mattanza". Ora ci chiediamo se sia necessario arrivare al morto come a Verona, a Torino,a Roma e Milano e in tante altre città italiane o se sia invece il caso di intervenire immediatamente per impedire che questa feccia venga a far danni nella nostra città? Chiediamo al locale che ospiterà questo porcaio illegale di annullare immediatamente l’iniziativa e chiediamo a chi governa questa Città di impedire con decisione che la memoria dei nostri martiri della Resistenza venga così volgarmente calpestata da teppisti senza dignità. chiediamo di aderire ad un iniziativa contro la cieca violenza dei fascisti.aderiamo al comunicato con una mail e partecipiamo all’iniziativa che si terrà dalle ore 20.00 il 1 giugno presso lo spazioserra!!! mandate mail di conferma,la serata del 1 giugno vedrà partecipare tutti coloro che aderiscono all’iniziativa.

Società delle Culture,
omnibass dice 26×1,

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Comunicato sgombero spazio sociale anarchico "Rivoluzio"

San
Prospero, Modena Stamattina alle 8:00 le forze del disordine si sono
presentate in una cinquantina tra poliziotti, carabinieri e digos, allo
spazio sociale anarchico occupato “Rivoluzio”, tranciando il lucchetto
del cancello e sfondando la porta d’’ingresso. Una volta entrati negli
stabili, gli sbirri hanno provveduto a spaccare e ribaltare diverse
cose.

Un occupante è riuscito a salire sul
tetto, ma è stato fatto scendere da due carabinieri che a loro volta
sono saliti, creando una situazione di pericolo. Sono subito partite le
telefonate ai compagni, che sono accorsi, ma già tutti gli occupanti
erano stati portati fuori. Il cane presente e i suoi 10 piccoli,
partoriti 3 giorni prima, non sono stati toccati, anche se hanno
minacciato di portarli al canile.

Dopo
averci lasciato il tempo di svuotare gli stabili, nonostante le
continue pressioni, l’area è stata posta sotto sequestro e hanno
iniziato a murare le porte anche con l’aiuto dei servi del C.R.A. (
centro di ricerca agronomico, proprietari dell’area) .

Dopo quasi tre mesi di attività politiche e sociali, gli stabili tornano ad essere un monumento all’’inutilità.

Seguiranno aggiornamenti
Spazio Sociale Anarchico “Rivoluzio”


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aggiorno ora perchè non mi funzionava il blog

Abruzzo – Sole e Baleno continuano a vivere nel nostro odio

Sul
centro, quotidiano abruzzese, viene riportata la notizia che nella
notte tra lunedi e martedi di questa settimana sono state ritrovate
scritte murali di matrice anarchica sui muri del municipio, del comando
dei vigili del fuoco, di una banca e inoltre su 3 autobus della linea
regionale a.r.p.a. .Le scritte erano riferite in particolare a Sole e Baleno.

Riguardo alla notizia apparsa su varie testate, della contestazione a quello schifoso giullare
del potere, Dario Fo, c’è stata un’accorta manovra poliziesca poichè il
giorno successivo ai fatti "il centro" pubblicò un articolo nel quale
riportava il volantino distribuito (in solidarietà a Sole e Baleno e
contro tutti i contestatori ammaestrati) e non faceva commenti di sorta
. Oggi, evidentemente redarguiti dai porci in divisa e in giacca e
cravatta, le varie testate hanno pubblicato l’articolo questurino con
tanto di commenti sul contenuto del volantino.
Nessuna sorpresa.
Odio e disprezzo per tutti i pennivendoli e i lecchini del potere.


Teramo – Contestano Dario Fo, fermati due anarchici

fonte apcom

Manifesti strappati e acqua nei pavimenti e bagni

Roma, 15 mag. (Apcom) – Gli agenti della polizia di Teramo hanno
fermato e denunciato i due anarchici che ieri sera hanno contestato
Dario Fo, impegnato in uno spettacolo nell’Aula Magna della Facoltà di
Giurisprudenza.

Prima dell’inizio dello spettacolo, due giovani in parte camuffati,
sono entrati all’interno della Facoltà di Giurisprudenza e, dopo aver
tappato lo scarico di due lavandini inondando di acqua il pavimento,
hanno stracciato alcuni comunicati di associazioni di giovani
universitari e manifesti dello spettacolo.

Poi, hanno cercato di distribuire volantini "di stampo anarchico e
farneticante", e si sono allontanati di corsa, ma fuori dall’edificio
sono stati bloccati e portati in Questura dagli agenti.

I due, entrambi del luogo, già conosciuti come attivisti anarchici,
sono stati denunciati per danneggiamenti; uno di loro è stato
denunciato anche per violazione del foglio di via obbligatorio da
Teramo, emesso dal Questore e più volte violato.

I giovani sono stati accompagnati a casa propria, mentre lo
spettacolo – che non ha subito disturbo – è iniziato e si è svolto in
tranquillità.


In basso, volantino distribuito da solidali del Confino, da poco sgomberato, durante un consiglio comunale.

 

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Laboratorio Anarchico “il Mulino” – Teramo

Tra
mille difficoltà di trovare respiro in un contesto sociale totalmente
soffocante nei suoi doveri e nei suoi divertimenti, ci sono ancora
individui che si uniscono per creare situazioni svincolate da questa
melma opprimente. Il Laboratorio Anarchico “il Mulino” si pone come
luogo d’incontro di queste necessità. Anarchico perché rivendica la
propria appartenenza al pensiero antiautoritario, libertario e, ora più
che mai, anticapitalistico, che ha da sempre delineato l’identità degli
anarchici. Nello spazio è infatti presente un archivio-libreria di
testi anarchici e non, oltre che una distribuzione di libri, opuscoli e
riviste anarchiche. Il Mulino perché la nostra collocazione è radicata
ad un discorso di lotta territoriale, non intesa come putrida
proprietà, ma come contesto
visibilmente attaccato dall’economia del
capitale. Non a caso questo spazio si trova ai piedi della montagna, in
luoghi in cui le lotte possono coinvolgere l’istintività delle persone,
visto che i saccheggi sono generati da rapporti di forza più
semplificati rispetto ad altri contesti. Ma ciò che più ci interessa è
l’accezione di “laboratorio”. Esso infatti è uno spazio aperto a
chiunque voglia basare i propri rapporti svincolandoli da ottiche
commerciali e autoritarie. Uno spazio in cui vi saranno iniziative su
tematiche che più abbiamo a cuore, come carcere, psichiatria, critiche
delle modalità di produzione e dei suoi meccanismi, e su tutte le altre
forme di segregazione a cui questa società condanna le persone e tutte
il resto del vivente. Ma è, e cercherà di essere, soprattutto uno luogo
in cui evolvere rapporti e idee per attaccare l’esistente, partendo da
una critica radicale nei suoi confronti, che possa però portare
solamente alla messa in pratica di tali idee. Non è dunque un luogo di
sterili sofismi né tantomeno di bivacchi divertenti. Non intende avere
alcun tipo di rapporto con persone o organizzazioni che abbiano a che
fare con le istituzioni. Il Laboratorio Anarchico “il Mulino” non è un
punto d’arrivo, bensì il punto di partenza da cui costruire un qualcosa
di diverso che, nei confronti del dominio globale, inevitabilmente si
pone in un’ottica di scontro.

Il Laboratorio Anarchico si trova a Montorio al Vomano (TE), in via dei Mulini 39
Per arrivare: Strada statale da Teramo per Montorio, alla fine del
corso del paese vecchio, scendere le scale sulla sinistra in via dei
Mulini 39.
Il Laboratorio è aperto il martedì e il giovedì dalle 17:00 alle 22:00, e durante le iniziative che seguiranno

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Aggressione a SanLorenzo da i “compagni”

La
notte di venerdì 11 aprile 2008 durante le ultime ore di
campagna elettorale alcuni nostri compagn@, che muovevano un ulteriore
passo nel loro percorso antistituzionale e anticapitalista, si
trovavano a S.Lorenzo ad attacchinare un manifesto astenzionista firamto Autonomia.

 

I/le compagn@ venivano aggrediti a freddo alle spalle da una decina di militanti di action de ”La sinistra l’arcobaleno”.

I compagni sono stati colpiti a pugni e bastonate in testa (uno di essi ha rischiato di perdere un occhio) e una compagna è

stata schiaffeggiata
e chiamata puttana. Prendiamo atto dell’innalzamento del livello di
scontro che mira ad impedire un’agibilità fisica e politica a chi
si pone in rottura con lo stato di cose presenti.

 

Comitato di Lotta Quadraro

Laboratorio Rivoluzionario Gatto Selvaggio

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ancora su Verona…..2

VERONA: I MANDANTI

L’amministrazione comunale veronese
si impegna a costituirsi parte civile nel processo contro i cinque
estremisti di destra che hanno barbaramente ucciso Nicola Tommasoli.

Quell´amministrazione
comunale capitanata da un sindaco che era stato condannato per
violazione della legge Mancino in relazione a una sua campagna di
qualche anno fa contro gli zingari (la Cassazione ha poi annullato la
sentenza, rinviando tutto alla Corte d’appello di Venezia, ma il
processo è ancora in piedi). Lo stesso sindaco che ha scelto Andrea
Miglioranzi, ex Veneto Front Skinhead, membro della band nazi-rock dei
Gesta Bellica e leader della Fiamma tricolore, quale capogruppo della
sua lista in consiglio comunale, quel Tosi che ha partecipato nel
dicembre scorso ad un corteo dell’estrema destra, dove ovviamente gli
insulti alla Resistenza e all’antifascismo si sono sprecati e al
termine del quale alcuni aderenti di Fiamma Tricolore non trovarono di
meglio da fare che linciare tre "terroni".

Facciamo Breccia
ritiene che dovrebbe invece essere la cittadinanza di Verona a
costituirsi parte civile nei confronti di un´amministrazione comunale
che quotidianamente istiga all´odio fondato sull´ignoranza e il
revisionismo storico.

Sappiamo che ciò non accadrà, perché la
cittadinanza veronese ha scelto questo sindaco con il 60,69% dei voti,
ben sapendo chi fosse il leghista Tosi.

Ed ora questa città,
questi amministratori e i media si affannano a dire che non si tratta
di un delitto politico, perché i ragazzi assaliti non provenivano dai
centri sociali, non erano né immigrati, né rom, né gay, lesbiche,
trans, né meridionali. Come se l´ideologia nazi-fascista distinguesse,
pensasse, interpretasse… No: l´ideologia nazi-fascista si
caratterizza proprio per la violenza che si rovescia su chiunque taglia
la strada, su chiunque non abbassa la testa, magari solo di fronte al
comando "dammi una sigaretta". Perché all´uomo "superiore" tutto è
dovuto.

Il delitto di Verona è terribilmente politico perché
pone in luce il nucleo centrale del nazismo e del fascismo. Perché
rende drammaticamente reale quanto sostenuto più volte nel passato:
chiedere – o anche solo lasciare – che vengano offesi e violati i
diritti di alcun*, significa mettere un´ipoteca sui propri stessi
diritti. Perché quando si cominciano a prevedere eccezioni e deroghe
all´inviolabilità della dignità umana, si sa chi viene colpito oggi, ma
non chi potrà cadere domani.

Facciamo Breccia denuncia la
costruzione di un clima politico che ha preparato questo omicidio che
non è affatto un atto isolato, ma anzi si colloca in un contesto di
aggressioni squadriste ripetute.

Mandanti sono coloro che
assecondano i peggiori istinti di uomini violenti trasformandoli in
vigilantes legittimati da un potere cieco, salvo rinnegarli quando –
come in questo caso – si fanno cogliere quasi in flagranza di reato.

Mandanti
sono coloro che imbracciano il moschetto del sionismo per assolvere il
nazi-fascismo veronese e che strumentalizzano la Resistenza per
condannare l´"invasore", ma non il fascismo italiano.

Mandanti
sono tutti coloro che invocano una sicurezza che nient´altro risulta
essere che il privilegio di non mescolarsi alla povertà che invade le
nostre città, e che si affidano alle sirene di chi li rassicura sul
loro essere individui superiori che mai saranno mischiati ai poveri
della terra.

Mandante è il 60,69% di veronesi che ha votato
l´ordine e la disciplina di Tosi, pensando che la violenza si sarebbe
limitata a colpire "gli altri", è il 60,69% dei nipoti di quei veronesi
che negli anni ´40 videro i treni della deportazione sostare alla
stazione di Porta Vescovo, ma preferirono non guardare e poi rimuoverli
dalla memoria, perché dentro c´erano "gli altri".

Verona non è una città fascista, dice spesso l´amministrazione Tosi.

Verona
è una città ancora e sempre più fascista, invece, e bene lo sanno i
compagni e le compagne che la vivono quotidianamente e che – a uno a
uno, a una a una – prima o poi hanno dovuto farci i conti.

In
questo quadro di sdoganamenti e complicità non ci sembra più
sufficiente chiedere lo scioglimento di tutte le formazioni – di
qualsiasi tipo – che fanno riferimento all´ideologia fascista e
nazista: le stesse istituzioni locali e nazionali ne sono ormai
intrise, per quanto si affannino a nascondere le proprie complicità
dietro una facciata di equidistanza.

Ribadiamo l´antifascismo
come valore etico irrinunciabile, oggi più che mai. E ribadiamo la
nostra vicinanza e solidarietà alla parte sana di Verona, che resiste
nonostante le infamie e le minacce.

Il Coordinamento Facciamo Breccia

Sabato 17 Maggio 2008

MANIFESTAZIONE

partenza corteo dalla Stazione Verona Porta Nuova ore 15.00

Nicola è ognuno di noi

Per sconfiggere insieme la paura scendiamo in piazza per svegliare la città che

troppe volte ha girato la testa, non deve farlo anche questa volta e mai più.

Mobilitiamoci e riprendiamo la parola prima che l’ipocrisia riscriva anche questa storia.

per una Verona libera dalla paura,

per una Verona libera dall’odio,

per un Verona libera da vecchi e nuovi fascismi,

libera dall’intolleranza, dal razzismo, dall’ignoranza

perchè esiste una Verona coraggiosa, aperta, indignata

perchè guardarsi all’interno, riconoscere il male profondo del nostro

tempo e della nostra città.

Costruiamo assieme un corteo che attraversi e viva la città in una giornata aperta

alle iniziative e ai contributi di tutte e tutti.

Nel 2008 a Verona si muore ancora di fascismo.

Al posto di Nicola poteva esserci ognuno di noi.

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Assemblea cittadina promotrice della manifestazione

per adesioni: adesioni17maggio@gmail.com

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ancora su Verona…..

Anche se la connessione
tra questo omicidio squadrista e le organizzazioni politiche del
fascismo istituzionale è ovvia e scontata, apprendiamo un’ulteriore
riprova della stessa. Una normalità che uccide, una normalità da debellare.

Federico Perini, uno dei cinque arrestati per il pestaggio mortale
di Nicola Tommasoli, si è candidato nelle liste di Forza Nuova alle
amministrative di Verona del 2007. Il fatto sconfessa quanto sostenuto
da Forza Nuova e dalla destra estrema all’indomani della morte di
Nicola, e cioè che i giovani picchiatori non avessero nulla a che fare
con la politica. C’è di più: sul sito di Forza Nuova, il coordinatore
nazionale Paolo Caratossidis diffida gli organi di informazione
minacciando di querelare chi attribuisce qualsiasi responsabilità della
vicenda al partito di Roberto Fiore. «I nostri militanti non
compirebbero mai un atto di così grave stupidità e cattiveria» prosegue
Caratossitidis. Il ragionamento di Fn è semplice: se «il ragazzo»
frequenta ambienti ultras o piazze dove si ritrovano i neofascisti,
«questo è un altro discorso non minimamente ricollegabile a Forza
Nuova». Un piccolo collegamento, invece, esiste: il giovane Perini,
residente nel comune limitrofo Bosco Chiesanuova, nella primavera del
2007 risulta candidato di Fn per la seconda e l’ottava circoscrizione.

Laura Eduati

Liberazione 08/05/2008

(da informazione)

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