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appuntamento antifa a merano
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comunicato sulla manifestazione del 3 giugno a l’aquila
Alcune settimane fa sono arrivate a 24 compagni/e delle
denuncie per apologia di omicidio,danneggiamento,occupazione e lancio di
materiale atto ad offendere(ossia lancio di raudi) relative al corteo contro il
carcere ed il 41 bis organizzato a l’aquila il 3 giugno. E’ evidente i l
tentativo di criminalizzare ogni forma di lotta che fuoriesce dall’alveo
democratico,l’intenzione di frammentare cercando di desolidarizzare le varie
anime componenti il corteo. Queste denunce cercando di essere da deterrente nel
proseguire un percorso contro l’istituzione carceraria ed il 41 bis,non fanno
altro che mostrare la reale faccia della democrazia che non tollera che
esistano sempre piu’ individui refrattari all’ordine di cose imperanti. In
questo presente basato sul controllo sociale sempre piu’ esteso,su una politica
rincorrente maggior sicurezza che altro non fa che distogliere lo sguardo dagli
effettivi problemi che ci circondano e
basata sulla discriminazione verso il diverso ,verso
l’extracomunitario,il piu’ debole, siamo convinti che sia di vitale importanza
continuare a diffondere una critica radicale,in particolar modo verso
l’istituzione carceraria. Ribadendo la nostra solidarieta’ verso tutti gli
sfruttati rinchiusi in carcere e l’odio verso ogni forma di segregazione
esprimiamo solidarietà verso tutti i denunciati e rilanciamo la volontà di
continuare il percorso anticarcerario. Invitiamo percio’ a chi interessato a
portare progetti,iniziative e fantasia all’assemblea di sabato 15 marzo a
Bologna presso lo spazio di
documentazione FUORI LUOGO alle ore 12.
Compagne/i contro la societa’ carceraria, 18 febbraio 2008
Posted in carcere, comunicati, repressione
Comments Off on comunicato sulla manifestazione del 3 giugno a l’aquila
Mauro Rossetti Busa è di nuovo in galera
Mauro Rossetti Busa è di nuovo in galera
Mauro ci ha chiesto di
diffondere la notizia del suo arresto avvenuto a Lucca una decina di
giorni fa, e lo facciamo con un estratto di una lettera da lui
inviataci.
Per chi volesse scrivergli:
Mauro Rossetti Busa
via S. Giorgio, 110
55100 Lucca.
Lucca, 6 febbraio 2008
“…
Sono stato arrestato a Lucca per una condanna definitiva di 1 anno del
Tribunale di Genova per il reato che commisi nel 2004 in Tribunale a
Firenze – oltraggio alla corte e minaccia al PM. Per il momento mi
tengono in una sezione di isolamento con il divieto di fare socialità
con altri prigionieri che non siano nella stessa sezione, però il
passeggio lo faccio con tutti gli altri.
Questo mio isolamento è
dovuto al fatto che sono segnalato per la mia appartenenza anarchica,
ma non solo, la seconda motivazione è che, essendo uscito dal regime
speciale EIV, credo che sia stato informato il ministero al riguardo,
di conseguenza non so se mi terranno qui oppure mi assegneranno ad un
altro istituto che abbia il reparto EIV, o AS…”.
Solidarietà a Mauro!
Non basta la persecuzione di cui è stato oggetto in tutti questi anni? Smollatelo una buona volta!
Posted in carcere, repressione
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sgomberata nuova occupazione in Abruzzo!
SGOMBERATA NUOVA OCCUPAZIONE IN ABRUZZO
Da qualche giorno sulla strada statale che collega teramo a giulianova, all’altezza del casello autostradale dell’A14, era stato occupato uno stabile abbandonato di proprietà privata. Da subito l’allarmismo si espandeva nella pacata e pacificata zona, cosicchè, alla costante veduta di loschi figuri aggirarsi all’esterno del casato, dalle finestre dello stabile veniva esposto lo striscione "EX FRANTOIO OCCUPATO". La solerte attività di controllo statale metteva così in moto la propria macchina repressiva. Il 13 febbraio, nel primo pomeriggio, carabinieri di pattuglia e in borghese sfondavano la porta d’ingresso dello stabile, identificando quattro persone che si trovavano all’interno. Altre tre persone sono state fermate ed identificate all’esterno del casolare. A seguire la solita ritualistica.
Mai ravveduti, alla prossima….
ANARCHICI DELL’EX FRANTOIO OCCUPATO
per contatti: laraje@libero.it
Posted in comunicati, repressione
Comments Off on sgomberata nuova occupazione in Abruzzo!
avviso importante sul fronte di liberazione animale
AVVISO IMPORTANTE A TUTTO IL MOVIMENTO ANTISPECISTA PER LA LIBERAZIONE ANIMALE
BLOCCO ANIMALISTA IL FRONTE DELLO SPECISMO
Blocco animalista, ambigua associazione in difesa degli animali è da pochi mesi attiva nel territorio romano. Creatasi dai reduci di 100% animalisti il loro presidente Aurelio Melone vanta le atroci referenze di dipendente della Roche,
multinazionale che da anni avvelena la terra e si rende complice della
sofferenza di milioni di animali vivisezionati in nome del commercio
farmachimico, e non a caso sotto boicottaggio da parte di migliaia di
attivisti aderenti alla campagna SHAC contro HLS. La sua
giusitificazione: "lavoro in Roche DIAGNOSTICS (una
SPA indipendente rispetto a Roche PHARMA) che si occupa di diagnostica
di laboratorio; NON SONO UN MANAGER, ma un impiegato inquadrato al
LIVELLO B1 contratto dei chimici. Le mie mansioni sono quelle di
Specialista Applicativo: in pratica mi occupo di strumentazioni di
biologia molecolare, con applicazioni in ambito virologico e di
genetica umana." http://italy.indymedia.org/news/2006/10/1164198_comment.php#1167599
Inoltre
invitano nel loro forum ad acquistare animali (nello specifico
topolini) per salvarli, contribuendo di fatto al commercio e allo
sfruttamento animale. Comprare un essere vivente equivale di fatto
a considerarlo come un oggetto su cui poter mettere una etichetta
commerciale. chi compra un animale (aldilà del bene e del male se pensa
di salvarlo o meno) accetta la logica della mercificazione della vita,
esattamente come chi lo vende. non solo, ogni profitto per il
negoziante sarà un motivo in più per investire (cioè comprare altri
animali) nella sua attività. se compri un cane dall’allevamento morini
di FATTO stai alimentando la vivisezione e la morte/tortura certa di
tantissimi altri suoi simili. non comprare animali non significa solo
slegarsi dallo sfruttamento animale su un livello etico e quindi di
responsabilità ma sopratutto evitare che altri facciano la stessa
triste fine. Questa pratica si chiama Boicottaggio!
Chi non sopporta vedere animali in gabbia non li acquista, li libera!
(attraverso la controinformazione, i presidi, le azioni dirette o
comunque con i mezzi che ritiene necessari).
Il Blocco
Animalista sta a tutti gli effetti alimentando e sostenendo la vendita
e il commercio degli animali d’affezione, i così detti "pet" rendendosi
complici dello sfruttamento animale perpetuato quotidianamente da
questa società specista. Riteniamo necessario isolare questi individui
negandogli qualsiasi considerazione anche in virtù del fatto che se da
una parte inneggiano all’Animal Liberation Front come se fosse una
ideologia invece di una pratica che si slega completamente da concetti
di "organizzazione" e " dottrina" dall’altra condanna il liberazionismo
nella più becera visione protezionista dell’animalismo.
Dal loro forum: "abbandonare
(oh scusa, volevo dire ‘liberare’) in natura i ratti-topi cresciuti in
un negozio o presi dal laboratorio è la stessa cosa come ammazzarli,
perchè non sopravvivono un giorno neanche."
http://bloccoanimalista.forumattivo.com/roditori-by-alena-f7/free-rats-t499.htm
INCOERENZA, IGNORANZA, EGOISMO AFFETTIVO
NO ALLE BIOTECNOLOGIE NO ALLO SFRUTTAMENTO
LA VITA NON è IN VENDITA LIBERAZIONE ORA E SEMPRE
LINK al forum con l’invito BUY RATS
http://bloccoanimalista.forumattivo.com/roditori-by-alena-f7/free-rats-t499.htm
LINK del sito
http://nuke.bloccoanimalista.org/
Antispecisti e antispeciste Romani/e
Posted in animalismo
3 Comments
polizia americana butta a terra un disabile su di una carrozzina per perquisirlo – Aggiornamenti di repressione nella penisola
Da Libero
Usa/ Poliziotti fanno una perquisizione e buttano quadriplegico dalla sedia a rotelle
Giovedí 14.02.2008 09:45
–>
Un video ha incastrato quattro vice sceriffi di Tampa in Florida che gettarono a terra dalla carrozzina un quadriplegico per perquisirlo.
I quattro agenti sono stati sospesi dal servizio. Brian Sterner,
paralizzato dal 1994 in seguito a un incidente d’auto, si trovava lo
scorso gennaio nella stazione di polizia della contea di Hillsborough
dove era stato portato dopo essere stato fermato per un’infrazione al
traffico.
Nelle immagini si vede la poliziotta Charlette Marshall-Jones, sollevare da dietro la carrozzina per costringere Sterner a alzarsi in piedi per firmare un foglio. L’uomo completamente paralizzato dallo sterno in giù rovina a terra.
I
commenti in Rete si scatenano. Dasledogg scrive: "E’ orribile quando
quelli che vediamo come servitori e protettori della società infliggono
le peggiori ferite psicologiche, fisiche ed emotive su di noi". E
continua impietoso: "Oggi la polizia sta diventando matta in virtù della sua autorità, colpendo donne incinte e quadraplegici".
Scapone 2001: "I poliziotti sono solo porci", Rockmorrismusic la mette
sul giustizialista: "D’accordo, ovviamente non credo sia giusto aver
sbattuto il ragazzo giù dalla sedia a rotelle, ma non dimenticate che
era lì (in galera) per un motivo, non è soltanto una vittima". Burvee
taglia corto: "Ma voi non avete mai fatto qualcosa di sbagliato? Sicuro
che il poliziotto va licenziato". Ed è polemica
CONTRO
L’ISOLAMENTO CARCERARIO
SOLIDARIETA’ E
LOTTA
12 febbraio 2008: ad un anno dai nostri
arresti, due di noi continuano a subire il regime di isolamento. Proprio la
nostra internità ai movimenti di lotta, ed alla pratica dell’internazionalismo,
ci ha fatto conoscere tutta l’importanza di quest’arma di repressione, e
soprattutto nei sistemi carcerari delle democrazie imperialiste.
E’ una forma di “tortura bianca” , “pulita”, che
costa poco nella sua gestione politica e che, pertanto, è sistematicamente
impiegata contro “il nemico interno” al fine esplicito di aggredirne la resistenza,
spezzarlo, indurlo a capitolazione. Sistema talmente collaudato che viene
esportato nel kit della sedicente “democrazia”
imperialista: paesi vassalli,
dipendenti, come la Turchia, hanno trovato politicamente vantaggioso importare
questi metodi “democratici” di
carcerazione. Evidentemente i risultati non devono deludere… pure un regime
torturatore sanguinario, come quello turco.
D’altronde siamo in un’epoca in cui
l’aggravamento repressivo, su tutti i piani (giudiziario, poliziesco, guerra “sporca” e segreta…) si confonde con
la guerra d’aggressione neo-coloniale: Guantanamo, Abou Ghraib ne sono gli
osceni simboli.
Il movimento di classe deve ben riflettere
su tutto ciò, e assumerlo nella propria dimensione di lotta. Forse che le
mobilitazioni popolari contro gli scempi capitalistici (per profitto!) del
territorio, o contro le basi di guerra, non devono far fronte alle
manganellate? Forse che le condanne nei tribunali, contro queste mobilitazioni,
non sono diventate feroci (Genova, Milano-Corso Buenos Aires, Bologna…)? Forse
che gli operai in molte fabbriche non devono far fronte ad uno stillicidio di
licenziamenti politici (magari da parte di padroni assassini), sotto il marchio
universale “sospetto terrorismo”?! E
su tutti questi casi plana l’ombra dei reati associativi… cioè sempre più
movimenti di lotta vengono imputati di terrorismo, e da quale pulpito? Dal
codice fascista!
In questo allegro contesto,
l’isolamento carcerario è arma di punta contro lo schieramento di classe. Arma
di guerra politica che lo stato borghese imperialista conduce contro il
proletariato, la classe operaia, particolarmente contro le loro espressioni
politico-organizzative che cercano di porre e costruire la prospettiva
rivoluzionaria.
D’accordo o non d’accordo con questa, si
deve ritrovare il riflesso di classe: di fronte a noi si muovono come una
macchina da guerra, la repressione è il risvolto interno della loro marcia di
guerra imperialista nel mondo.
Ritroviamo un percorso di unità di classe,
attraverso le varie lotte!
La repressione è la stessa, facciamo
fronte!
Contro l’isolamento (carcerario e sociale),
solidarietà!
Noi saremo in sciopero della fame, per la
fine dell’isolamento dal giorno 12 febbraio 2008.
Alcuni
compagni dell’inchiesta
12.2.2007
Dichiarazione di Avni Er all’udienza tenutasi il 7/02/08 a SS in Corte d’appello per decidere sulla sua estradizione. Lettera ai compagni
Signori della Corte,
dopo
3 mesi di attesa il signor procuratore generale di Sassari ha deciso di
richiedere la mia estradizione verso la Turchia. Forse voi conoscete il
mio paese solo come una località turistica del Mediterraneo, con belle
spiagge, mare trasparente e tanto sole con cui abbronzarsi. Però
l’altra faccia della Turchia è diversa. Torture, massacri, violazioni
dei diritti umani, violazione del diritto di espressione, massacri
nelle carceri sono all’ordine del giorno. I democratici, i comunisti
vengono uccisi sulla strada, nei posti di polizia, sottoposti a torura,
e successivamente rinchiusi nelle celle di isolamento, dove non possono
godere di alcuna socialità, di visite di familiari e dove si rimane
rinchiusi per 24 ore al giorno in celle di pochi metri, con la luce
elettrica costantemente accesa ed isolamento acustico (pertanto con
sottoposizione ad un regime detentivo integrante la deprivazione
sensoriale). La vera faccia della Turchia è questa, manifestazioni
legali tipo il 1°maggio, 8 marzo non vengono tollerate o permesse o
sono costantemente sciolte con l’intervento della polizia o
dell’esercito che, a tal fine, utilizza anche carri armati tank. Le
persone che partecipano ad una manifestazione dove si rivendicano
diritti viene considerato un “separatista”, se, kurdo, o se turco
pericoloso comunista “terrorista”. I comunisti, i democratici non hanno
alcuna sicurezza per le loro vite, noi non abbiamo sicurezza di vita in
Turchia. Quando parliamo dello stato fascista turco sappiamo quello che
diciamo e non è un’esagerazione. Turchia è una terra in cui lo stato
permette ai “cacciatori di teste” fascisti, di collezionare trofei
consistenti in parti mutilate dei corpi dei comunisti. La polizia turca
usa la tortura per estorcere confessioni agli innocenti. Centinaia di
persone hanno subito infatti gravi torture e a seguito delle
confessioni così estorte, sono poi rinchiuse nelle celle di isolamento
totale. Esistono tanti esempi di torture in Turchia, oggi non più
riservate esclusivamente agli oppositori politici. Il 20 agosto 2007 un
cittadino nigeriano è stato arrestato e deportato nella caserma. Quando
lui non accettò di confermare venne ucciso. Come ho detto esistono vari
esempi di torture in Turchia, che per gli oppositori politici è una
prassi eseguita sistematicamente. Anche io se sarò estradato in Turchia
verrò sottoposto alla tortura a trattamenti disumani e degradanti, poi
verrò rinchiuso nelle celle di isolamento totale.
Signori della Corte, io non voglio l’elemosina.
C’è
un’ingiustizia contro di me che si consumerà in quel paese. La Turchia
non rispetterà i miei diritti umani e farà scempio delle mie carni.
Voglio giustizia, voglio il mio diritto di sopravvivere. Certamente amo
il mio paese, il mio popolo. Chi non vorrebbe vivere nel suo paese, in
liberta?
Le mie radici sono lì. Però purtroppo non ho alcuna garanzia che verrà rispettata la mia incolumità fisica in Turchia.
Che
cosa è la democrazia se il parlamento decide contro il popolo? Se nel
mio paese il popolo è controllato e costantemente sotto vigilanza
dell’esercito?
Questo vuol dire che il popolo è considerato come un nemico, una minaccia.
Per
evitare la mia estradizione verso la Turchia ho iniziato uno sciopero
della fame dal 28/01/2008 illimitato. Forse morirò in carcere, però
morirò con la mia dignità e non consentirò ai carnefici fascisti in
Turchia di sottopormi a violenze atroci.
Desidero inoltre farvi
sapere che se leggerete gli atti con attenzione vedrete che le accuse
contro di me sono inconsistenti ed errate, in quanto attribuiscono allo
scrivente la partecipazione ed attività e manifestazioni a cui il
sottoscritto non ha mai presenziato, come nel caso della protesta la
parlamento europeo contro il ministro turco.
11/02/08
CARI COMPAGNI/E
VI
SCRIVO QUESTA LETTERA DOPO IL PROCESSO PER L’ESTRADIZIONE DI 07
FEBBRAIO 2008. PURTROPPO NON VI POSSO INFORMARE LA DECISIONE DEL
TRIBUNALE DI SASSARI, PERCHE’ E’ STATA RINVIATA AL 10 APRILE. COSI’ IL
RISCHIO DI ESTRADIZIONE C’E’ANCORA COME SPADA DI DAMOCLE .
PER ADESSO ASPETTIAMO IL 10 APRILE.
IN
QUESTO CASO HO RITENUTO NECESSARIO DI SOPSENDERE LO SCIOPERO DELLA
FAME, CHE AVEVO INIZIATO DAL 28 GENNAIO, FINO AL 10 APRILE.
ASPETTERO’ LA DECISIONE DEL TRIBUNALE DI SASSARI DEL 10 APRILE E VI COMUNICHERO’.
VI RINGRAZIO DI CUORE PER LA VOSTRA AMPIA E FORTE SOLIDARIETA’.
LA
NOSTRA UNICA FORZA E’ LA SOLIDARIETA’ E CHE CI UNISCE CONTRO OGNI TIPO
DI OPPRESSIONE E INGIUSTIZIA, COSI’ SAPPAIMO NON SIAMO MAI SOLI.
VI SALUTO E VI RINGRAZIO DI NUOVO.
AVNI
P.S. VI SPEDISCO LA MIA CONDIZIONE FISICA DURANTE LO SCIOPERO:
DATA PESO PRESSIONE
28-01 91,7 90/140
29-01 88,8 85/140
30-01 87,7 90/120
31-01 87,5 80/130
1-02 85,8 80/120
2-02 85,4 80/110
3-02 85 80/120
4-02 84,5 70/110
5-02 84,2 80/120
6-02 83,6 80/110
7-02 83 80/110
8-02 82,1 80/130
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perquise teramo
L’11 febbraio, alle 6 e mezza del mattino, sono state effettute perquisizioni presso la residenza di un compagno teramano, e presso l’abitazione dei suoi genitori. Gli sgherri in divisa cercavano, come è scritto nel decreto, il solito "materiale cartaceo anarchico, e scatole di legno e nastro adesivo, per il confezionamento e l’utilizzo di ordigni esplosivi" (?!). Tutto perchè un tale denuciava un danneggiamento del campanello condominiale, e i vetri dell’abitazione, articoli 81 e 663 c.p., e per gli articoli 81 e 612, perchè lo stesso si sentiva minacciato di un "male ingiusto", leggendo sui muri di casa "Fascio burattino schifoso, se volevamo gia bruciavi". L’esito della perquisa portava al sequestro del solito "materiale anarchico, agende personali e scatole di cartone, ogniuna delle quali recva incollati stralci di nastro adesivo nero" (in realtà semplici scatole per accessori fotografici. Questa perquisizione fa da eco all’ultima avvenuta non piu’ di due mesi fa, negli stessi luoghi e con le stesse modalità, in cui non era ben speciicato il motivo di tale operazione, se non generiche ricerche di materiale anarcico. In quell’occasione furono aperte cornici, casse dello stereo, plafoniere e altri oggetti di uso comune…tanto accanimento per del materiale cartaceo? Convinti che forse cercavano qualcosa che avevano smarrito, ma ancor piu’ certi di quanto facciano schifo e delle loro infami amicizie.
Anarchici teramani, abruzzesi e del mondo
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